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Personnel:
Cosimo Boni (tp), Daniele Germani (as), Isaac Wilson (p), Mats Sandahl (b), Jongkuk Kim (d, perc)
Reference: FSNT-652
Bar code: 8427328436526
A ray of sunlight in the darkness. You set off, you turn the corner and you never know who you will find in front of you. The hardest thing is always to reset the expectation because if you have a precise idea in mind it can be dangerous, as reality will never turn out to be the same as thoughts; and then you will have to give another shape to the clouds, every time. It's an unexpected encounter, a melody so captivating that it's hard to resist its call, its sound, its roots. The moment you expect something, you are immediately launched into another dimension with new gravitational laws and connections that are both inside and outside the box. It meows, it moans, it loves, it chirps, it rows between the continents which, listening carefully, are not so far away from each other. As it began with the dawn, suddenly at night —around midnight— it ends. And the only regret is that it didn't last longer… longer than you expected!
—Tiziano Fantappiè
" le trompettiste italien Cosimo Boni, très demandé sur la scène new-yorkaise (Danilo
Perez, Terry Lyne Carrington, George Garzone) qui offre un point d’équilibre avec “May Be
Unable To Return” **** Salué par le magazine DownBeat pour son talent de soliste
improvisateur et adoubé par Joe Lovano, ce jeune soufflant explore un jazz où l’ombre
tutélaire du second Quintet de Mlles Davis plane. Composé entre autres du volubile
altiste Daniele Germani, du superbe pianiste Isaac Wilson (qu’il va décidément falloir
surveiller) ce quintette s’approprie avec virtuosité et exaltation ce jazz autrefois
considéré comme frondeur et rebelle mais qui fait aujourd’hui figure de référence
classique."
—Pierrick Favennec (May, 2024)
Jazz Magazine
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"Registrato a New York e pensato a Boston, “May be (Unable to return)” è il primo album da leader del trombettista fiorentino Cosimo Boni. L'avventura di Boni inizia ad uno dei corsi (clinics) fatti all'Umbria Jazz Festival dal Berklee College Of Music, dove ha vinto una borsa di studio, ed è andato negli Stati Uniti. Dopo anni di prove con vari musicisti, è giunto alla formazione che incide quest'album, il Cosimo Boni Quintet.
Uscito per Fresh Sound New Talent, “May be (Unable to return)” è una prova di bravura e creatività. Se “As if it were” propone molte modulazioni “sghembe” al pianoforte, al contrario “Nice” si sofferma ad un certo punto in un loop di tre accordi, però tutti gradualmente accelerano fino alla fine. Gli accelerati collettivi sono tra le cose più sfidanti da suonare, ci vuole un amalgama rodato. Anche in “Dream giver” c'è un'accelerata, ma più brusca, non graduale. Il batterista usa molta fantasia, tra rullate, fill e colpi sui piatti in anticipo e in ritardo.
“Question” traduce in suoni un elemento di grammatica. Tromba e sax contralto suonano all'unisono una melodia, alla quale rispondono all'unisono contrabbasso e pianoforte. Entrambe le squadre, nelle melodie alternano scale consuete a passaggi esatonali, creando sospensione. In tutto questo, la batteria accompagna sottovoce. Si torna rapidi e scattanti (saremo oltre i 250 bpm) in “View of one”, in un classico ritmo swingato. Ecco la classica situazione monkiana.
Ancora modulazioni e progressioni ricercate in “Dunda”, dove i due fiati si seguono pedissequamente nei primi tre minuti. Poi Cosimo prorompe in un assolo di tromba non eccessivamente lungo, seguito dal pianoforte e poi dal sax.
La titletrack è caratterizzata da un ritmo pulsante del contrabbasso, dove la tromba esegue un'improvvisazione con punte di tristezza, risolte poi con vivacità. Le cascate di note sono alternate da pause, suoni e silenzi sono ben dosati. “Pagan Solemnity” chiude l'album con note lunghe su tempo largo, terminando in sospensione armonica.
Cosimo Boni e il suo quintetto suonano con fantasia e gusto, senza necessità di strafare. Anche in fase di assoli, non si ascolta mai una “competizione” tra chi è più virtuoso, ma un desiderio di cooperazione per ottenere una musica eufonica, dove la somma vale più dei singoli elementi."
—Gilberto Ongaro (December, 2023)
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